Tassonomia, rischi ESG, standard di reporting

Il focus del Forum per la Finanza Sostenibile sui provvedimenti normativi dell’Unione Europea riguardanti l’industria SRI



Forum per la Finanza Sostenibile, 22 Feb 2024 - 16:49

Nelle ultime settimane il quadro normativo sulla finanza sostenibile è stato arricchito con varie misure e iniziative.

In primis, la Piattaforma sulla Finanza Sostenibile ha pubblicato un report sull’utilizzo della Tassonomia che comprende buone pratiche, prodotti finanziari collegati, strumenti e iniziative che gli operatori del mercato stanno utilizzando per la transizione ESG dei loro modelli di business e dei loro investimenti.

Tra le buone pratiche che gli investitori possono seguire, per esempio, c’è la definizione di obiettivi net-zero sulla base della Tassonomia e della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD). Inoltre, i KPI della Tassonomia possono essere sfruttati per prodotti finanziari green e di transizione e per coinvolgere gli azionisti. Il documento presenta anche una serie di dati relativi alle prime rendicontazioni sull’allineamento alla Tassonomia nel 2023. Si tratta di numeri incoraggianti: infatti, quasi tutti gli emittenti dei quattro principali settori dell’atto delegato Clima (1.434 aziende) hanno pubblicato le informazioni richieste. Un altro dato messo in evidenza riguarda l’emissione dei green bond, che ha raggiunto il 6,5% dell’emissione totale di obbligazioni societarie nell’UE nel 2023 (fonte: Bloomberg). Nonostante il quadro favorevole, la Piattaforma sottolinea la necessità di migliorare ulteriormente l’utilizzabilità della Tassonomia.

Un’altra novità riguarda l’avvio da parte della European Banking Authority (EBA) di una consultazione sulle linee guida sulla gestione dei rischi ESG. Le linee guida stabiliscono i requisiti per gli istituti di credito per l’identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi di sostenibilità. Secondo le indicazioni dell’EBA, l’analisi di materialità dovrebbe seguire un approccio basato sul rischio che tenga conto di orizzonti temporali a breve (3 anni), medio (da 3 a 5 anni) e  lungo termine (10 anni). L’analisi dovrebbe essere condotta tramite la combinazione di tre approcci metodologici (a livello di esposizione, di portafoglio e basata su scenari). Inoltre, sarebbe necessario stabilire procedure da rispettare nella definizione dei processi interni e delle modalità di gestione dei rischi ESG, inclusi piani specifici per quelli di transizione. È possibile rispondere alla consultazione fino al 18 aprile 2024.

Sul fronte degli standard di reporting, lo European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG) ha pubblicato la prima serie di chiarimenti sugli European Sustainability Reporting Standard (ESRS) previsti dalla CSRD, che rispondono alle domande sugli standard di vari stakeholder pervenute alla piattaforma Q&A. Sulla base delle domande ricevute, l’EFRAG elabora linee guida o chiarimenti. Per quanto riguarda questa prima serie di 12 risposte, i chiarimenti sono suddivisi in capitoli in base al tema affrontato (standard trasversali, ambientali, sociali). Il gruppo consultivo prevede di condividere su base trimestrale la raccolta di tutti i chiarimenti pubblicati.

Sempre in tema di standard, l'EFRAG ha anche avviato una consultazione pubblica su due nuove bozze di standard. La prima bozza riguarda gli standard per le PMI quotate (ESRS LSME) e stabilisce requisiti di rendicontazione proporzionati alle capacità e caratteristiche delle imprese. L’obiettivo è agevolarne l’accesso ai finanziamenti ed evitare che queste risultino penalizzate nella raccolta di capitale. Gli standards ESRS LSME dovrebbero essere adottati entro il 30 giugno 2024 ed entreranno in vigore il 1° gennaio 2026, con la possibilità per le aziende di posticipare la prima rendicontazione (opt-out) – con le opportune motivazioni – di altri due anni. La seconda bozza contiene una serie di standard volontari per le PMI non quotate (ESRS VSME). Si tratta di uno strumento di rendicontazione che le PMI possono scegliere di utilizzare per monitorare la loro performance di sostenibilità e per far fronte alle crescenti richieste di dati ESG da parte delle loro controparti commerciali (ad esempio, banche, investitori o aziende più grandi nella catena del valore). Sarà possibile fornire un riscontro sugli aspetti chiave delle due bozze entro il 21 maggio 2024

Non sono poi mancate novità sul fronte delle misure extra finanziarie di possibile interesse anche per gli operatori finanziari.

Innanzitutto, è sato raggiunto un accordo provvisorio tra Parlamento e Consiglio sulla direttiva volta alla responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, che ha l'obiettivo di tutelare i consumatori dalle pratiche di greenwashing. Tra le varie misure, le nuove regole renderebbero l’etichettatura dei prodotti più chiara e affidabile, vietando l’uso di indicazioni ambientali generiche.

Un ulteriore accordo provvisorio è stato raggiunto sul regolamento sull’industria a zero emissioni nette. Il testo prevede un elenco unico di tecnologie a zero emissioni, con criteri per la selezione di progetti strategici che possano contribuire in maniera più incisiva alla decarbonizzazione. 


Forum per la Finanza Sostenibile


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